Guardo tanta maestosità sprecata di questo edificio sapendo che è nostro, dei napoletani, ed è quasi completamente abbandonato.
Penso alla sua posizione strategica nella rete di trasporti in grado di accogliere, senza impatto sulla città, milioni di visitatori.
Penso agli enormi patrimoni culturali delle nostre terre, in primis i 21.000 capolavori del Tesoro di San Gennaro mai visti, anche questi di proprietà dei napoletani, ed alle migliaia di opere d’arte nascoste nei depositi museali, alle innumerevoli e rinomate attività artigianali.
Abbiamo tutti gli ingredienti per generare ricchezza ed occupazione per Napoli, per la Regione e forse per l’Italia intera attraverso la realizzazione di un polo culturale in questo edificio, attraverso questo grande ma semplice progetto di turismo culturale a salvaguardia dei nostri patrimoni artistici.
Le risorse economiche necessarie non sono il problema, sappiamo come fare; è solo questione di volontà politica e di consensi per superare i falsi ostacoli.
Carlo Sorvillo
L’ associazione RAM (Rinascita Artistica del Mezzogiorno), svolge attività di ideazione e promozione di progetti volti alla diffusione e alla valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, con focus particolare sulla realizzazione di attività museali, artistiche, culturali, laboratoriali all’interno di Palazzo Fuga, maestoso edificio praticamente vuoto ed inutilizzato, situato nel cuore di Napoli, che ritiene possa essere particolarmente adatto a divenire il Museo più grande del mondo ovvero il Palazzo dell’Arte e della Cultura per storicità dell’edificio, per superficie (104.000 mq), per rete di trasporto (in 2 Km di raggio ci sono: Stazione Centrale, Terminal crociere, Aeroporto Internazionale, Stazioni Metropolitane e Parcheggio), per vicinanza al Centro Storico ed altri Musei cittadini (Museo Nazionale, Cappella San Severo, Museo di Capodimente ed altri), per accoglienza (Hotel, B & B, strutture congressuali), ma soprattutto per possibilità espositiva di opere d’arte, reperti archeologici e tesori religiosi locali quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo le opere d’arte del Tesoro di San Gennaro parzialmente mai esposte.