“Soprese artistiche del XV secolo. Il caso di Sandro Botticelli e la Natività di Montecassino” di Marco Tedesco, storico dell’arte RAM RINASCITA ARTISTICA DEL MEZZOGIORNO
L’abbazia di Montecassino, la cui storia è legata al nome di San Benedetto il quale la fondò nell’anno 529, da sempre è stata uno scrigno di tesori d’arte di inestimabile valore.
Le sue collezioni d’arte, si sono arricchite recentemente con una donazione molto importante al monastero. Nel 2006, infatti, la famiglia Masi di Montecatini ha donato all’abbazia benedettina cassinate un tondo in olio su tavola raffigurante il tema della Natività di Cristo, attribuito dalla critica al grande maestro fiorentino Sandro Botticelli (Firenze, 1445 – Firenze, 1510).
Questa Natività, non è menzionata nei testi della storiografia artistica ufficiale, ma nella vita del Botticelli Vasari ebbe a dire che “Per la città in diverse case fece tondi di sua mano……….. Nella via de’ Servi in casa Giovanni Vespucci, oggi di Piero Salviati, fece intorno a una camera molti quadri, chiusi da ornamenti di noce, per ricignimento e spalliera, con molte figure e vivissime e belle” (Giorgio Vasari, Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, Newton Compton, 2009, p. 491). potrebbe dunque rientrare nella serie di tondi citati dal Vasari, i quali potrebbero essere stati eseguiti negli anni 80 del XV sec., anni in cui Botticelli eseguì La nascita di Venere, datata al 1486, commissionata al maestro per la villa medicea di Castello, oggi conservata agli Uffizi.
Nel tondo oggi esposto nel museo dell’abbazia benedettina di Montecassino, la Madonna è raffigurata in preghiera adorante il neonato Cristo, mentre San Giuseppe, raffigurato secondo l’iconografia classica dell’epoca con abiti umili e mantello arancione, poggia sulla mano destra il suo viso e guarda intenerito la scena. Il tutto è ambientato tra ruderi di templi pagani, sui quali sorgono degli alberi sormontati da un tetto. Questo aspetto prefigura la nascita stessa della chiesa, anticipando ciò che Cristo dirà a Pietro “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa“.
Uno degli aspetti che hanno favorito l’attribuzione a Sandro Botticelli, insieme alla padronanza lineare del disegno e alla solennità con cui sono evidenziati gli atteggiamenti dei personaggi, tipica delle opere del Maestro, è la presenza di Simonetta Vespucci, nata Cattaneo, sposa di Marco Vespucci, discendente di questa antica famiglia fiorentina, intuibile nel volto della Vergine, la quale appare nelle vesti di Venere nella citata Nascita di Venere degli Uffizi.
Linearità del disegno, grazia, solennità delle figure e divinità, quattro elementi fondamentali per capire a fondo la pittura di Sandro Botticelli, i quali accomunano il tondo cassinate alle opere più famose del Maestro, il cui linguaggio pittorico nel Lazio era già conosciuto. Troviamo Botticelli infatti tra i pittore che decorarono ad affresco le mura della Cappella Sistina in Vaticano tra il 1481 e il 1482, al cui ciclo affrescato, Botticelli contribuì affrescando le Prove di Cristo, le Prove di Mosè e la Punizione dei Ribelli.
La donazione di questa Natività attribuita al Botticelli all’abbazia di Montecassino, ha contribuito e contribuisce ancora a donare al territorio del Basso Lazio grandi nomi della storia dell’arte italiana, facendo luce sul secolo dell’umanesimo, basato sulla riscoperta dell’antico, trasportando in chiave cristiana temi della mitologia legati agli dei pagani. Su questo aspetto dunque possiamo dire che il concetto di Nascita è il filo conduttore tra la Nascita di Venere degli Uffizi e la Natività qui presa in esame, dove il tema della nascita deve essere inteso nel senso cristiano del termine, la nascita di Gesù intesa come rinascita dell’uomo attraverso la riscoperta dell’antico, rileggendolo in chiave cristiana.
Marco Tedesco